Il Cortile dell’Eden

È finalmente uscito nelle librerie, su Amazon e tutti i portali internet il mio primo libro.

Il Cortile dell’Eden, Roberto Alboresi. Edizioni Albatros il Filo (Collana Nuove Voci).

Dalla quarta di copertina:

«Mi è sempre piaciuta la pioggia. Col freddo era più bello stringerti. Buttarti a terra. Abbracciarti. Mi capita spesso di pensare a quei due bambini che combaciavano perfettamente, che bastava allungarci per trovarci, un urlo per incontrarci. Il nostro segnale primordiale. Un grido stridulo, acuto, come un richiamo d’uccelli. Chissà come la prenderebbero se adesso, se proprio in questo istante, li togliessimo dal loro cortile dell’Eden e li scaraventassimo nel loro futuro? In un futuro in cui non combaciamo per niente».

Il cortile dell’Eden è un luogo che, benché sia diverso da persona a persona, ciascuno di noi leggendo questi racconti troverà familiare. È quella dimensione dello spazio-tempo in cui ogni cosa fluiva in modo semplice e naturale: trovarsi ogni pomeriggio, scambiarsi abbracci e confidenze, giocare a pallone, vincere, perdere… e tutto il resto non aveva importanza. Qualcuno la chiamerebbe semplicemente infanzia, ma forse il termine è riduttivo in quanto relega a un passato lontano esperienze e sentimenti che hanno invece modo di riemergere anche negli anni della maturità, magari richiamati da un incontro inatteso, da un sapore, da un profumo. Il cortile dell’Eden è un luogo dell’anima e, per chi non l’ha dimenticato, rappresenta un rifugio nei momenti di difficoltà, un serbatoio cui attingere per creare nuove storie che lascino a bocca aperta i bambini, la testimonianza, viva nella memoria, che quello che si va cercando durante tutta la vita – questa benedetta Felicità – davvero esiste, o per lo meno è esistita, ed è una cosa semplice.

 

Mi fa un po’ sorridere pensare di far parte della collana Nuove voci. Leggo nuovo autore e immagino una schiera di ragazzi ventenni. Entusiasti, esuberanti, intraprendenti. Giovani e belli, “E io? Che ci faccio in mezzo a loro?”.
Libro che non sarebbe mai nato se non fosse stato per mio figlio, se solo Francesco non avesse insistito. È lui che cinque anni fa mi ha convinto ad aprire questo Blog: “Papà, ogni volta che leggi un libro prendi appunti, ti scrivi le frasi più belle. E poi ti piace raccontare storielle, cosa ti costa?”
Con il senno di poi, ho sperperato un bel po’ di tempo libero, e se prima mi rilassavo leggendo libri, vedendo film e incontrando amici, dopo mi sono stressato con il Blog. Sì, perché scrivevo dopo una dura giornata di lavoro e ci mettevo anche giorni o settimane a finire una recensione. Che poi è più corretto chiamarli articoli, dal momento che, ogni volta, finivo sempre col parlare di me stesso: pensieri, passioni, desideri. Ricordi. Il vero scopo è sempre stato fermare il tempo. Trattenere istanti di felicità. Il passaggio da recensire libri a scrivere veri e propri racconti è stato poi inevitabile. Ma, l’incipit è stato scrivere il Blog. Tutto è partito da quel primo articolo del 2017: “Toccato: da tutto ciò che mi circonda”.

Il filo conduttore di questi otto racconti è l’infanzia, l’adolescenza. Quando è tutto nuovo, intero. Quando è ancora tutto pieno di senso. Infanzia in cui ho vissuto contemporaneamente i due estremi: il bene e il male. Da una parte il mio cortile, Sandra. Un mondo incantato. Dall’altra parte la maestra che non mi vuole. La dislessia. La paura. Questa sensazione di vergogna, di colpa, mi ha segnato per sempre. Me la porto ancora addosso, come la paura di sbagliare. Di essere smascherato. Avete presente la prima delle 101 storie zen: Una tazza di tè? Ecco, è questo che provo. Ho questa tazza strapiena, colma fino all’orlo di ricordi. Non ce ne stanno dentro più ma non demordono. Sono anni che traboccano ma se fregano. È anche per questo che ho iniziato a scrivere. Perché in questo modo confido che questa benedetta tazza pozza svuotarsi.

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Sono nato a Modena nel 1964 e vivo in un paese che è parte dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico. Da 35 anni faccio piastrelle. Mi occupo di ricerca. Crescere, crescere, crescere: non esistono altri obbiettivi. Ogni anno è una sfida. Sposato con due figli, da quattro anni scrivo su questo blog. Ma fin dal primo articolo ho capito che recensire un libro, un film o una canzone non è che un pretesto per raccontarmi: pensieri, passioni, desideri. Ricordi. Il vero scopo è fermare il tempo. Trattenere il più possibile istanti di felicità.

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2 pensieri riguardo “Il Cortile dell’Eden

  1. Ciao Roberto, ho atteso che il tuo libro fosse già in circolazione per potere esprimere le mie sensazioni, dopo la sua lettura; che si viva di ricordi è da sempre risaputo, sopratutto quando fanno parte ormai di una Lunga
    Esistenza, ma proprio questi momenti trascorsi
    Hanno il sapore dell’appartenenza alla vita creando la propria identità. Leggendo il tuo libro, scorrevole e pieno di emozioni vissute, è come fare un tuffo nella nostra infanzia, è come sentire l’odore della fanciullezza che si percepisce dal profumo dell’erba appena tagliata, è il ricordo della aule di scuola che profumavano di gesso e lavagna, piene di emozioni delle prime simpatie scolastiche e dei timori dei giudizi; i racconti delle giornate trascorse nei cortili, piene di giochi tra amici, con le scarpe impolverate dal gioco col pallone… E poi la gioia della Scoperta dell’amore, le avventure nelle discoteche locali che caratterizzano la generazione dei cinqua/sessantenni di oggi… Quante emozioni, quanti ricordi, quante gioie e quanta paura nel dover crescere.
    E poi???? Quante cose dovrei ancora dire per decifrare le emozioni provate nella lettura del tuo libro.
    TI ringrazio tanto di questo salto nel passato che vive ancora così fervido in me.
    Consiglio a tutti una lettura di questi racconti per dire mentre lo si legge: ” ma è vero!!! Era proprio così, lo facevo anche io!!!”
    Aspetto il prossimo.
    Morena

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