Cinquant’anni fa (1 luglio 1972) usciva Radici, il quarto Album di Francesco Guccini. Sette canzoni, sette capolavori.
Categoria: Recensioni
il bosco di là
C’era stato un corteggiatore un tempo, un giovane che veniva dal paese di fuori, dietro il bosco di là, alla fine della valle; tagliava la legna, e dal furgone si limitava a guardarla timido ogni volta. Eppure, a Matteuccia quello sguardo diceva tutto quel che c’era da dire, e tornava a casa che era sangue e respiro.
Prima persona singolare di Murakami Haruki
Chiamatemi pazzo, ma se devo essere sintetico sono questi i due aggettivi che più di tutti descrivono un racconto di Murakami: magico e infinito. Perché nella storia ci finisci dentro anche tu, semplice lettore, risucchiato. Perché anche quando finisce, un suo racconto non è mai del tutto finito.
Trilogia della città di K.
“Nostra Nonna è la madre di nostra Madre. Prima di venire ad abitare da lei non sapevamo che nostra Madre avesse ancora una madre. La chiamiamo Nonna. La gente la chiama Strega. Lei ci chiama figli di cagna”.
SIDDHARTA
Il capolavoro di Hermann Hesse è poi quello di avere elevato Siddharta – un semplice figlio di un Brahmino – a un livello, se è possibile, superiore al Buddha stesso. Sicuramente l’ha reso più umano, perché a differenza del Buddha (che raggiungerà il nirvana rinunciando di fatto a vivere, scegliendo l’ascetismo più estremo), Siddharta conseguirà lo stesso obiettivo immergendosi totalmente nella vita. Sperimentando di tutto, anche i piaceri mondani, soprattutto i piaceri mondani: il cibo, il sesso, il denaro, il gioco d’azzardo, come qualsiasi essere umano.
Quando siete felici, fateci caso
“Quando siete felici, fateci caso” raccoglie nove commencement speech, tenuti da Kurt Vonnegut fra il 1978 e il 2004. Il libro è bello ma questa frase, questo titolo… questo titolo basta e avanza, ripaga già i soldi spesi. Anche se poi non leggessimo il libro. Come quando si è allo stadio e la partita è penosa, e poi all’improvviso accade l’imprevedibile, una poesia, come certe giocate che faceva Roberto Baggio.
Quel che affidiamo al vento
In Giappone – in un giardino chiamato Bell Gardia, una delle zone più devastate dallo tsunami del 2011 – c’è un vecchio telefono non collegato che trasporta le voci del vento. Da tutto il Giappone migliaia di persone ogni anno visitano quella cabina per parlare nell’aldilà, ritrovare i loro cari.
L’ultimo romanzo di Laura Imai Messina si ispira a questo luogo, a questa magia.
Olive, ancora lei
L’ultimo romanzo di Elizabeth Strout.
Il grande ritorno di Olive Kitteridge.
Un dono.
Eppure cadiamo felici
Non mi va di raccontarvi la trama. Questo è un romanzo che dovete leggere se non l’avete già fatto, e non vorrei svelare più del dovuto. Vi racconterò due o tre cose, fra le tante che mi hanno toccato: troppo forte il piacere che provo a condividerle.